Intervista a il santone dello svapo: l’influencer “incosciente”!

io vi auguro di svapare felicemente, di stare attenti alle scimmie e che lo svapo sia con voi. – Il santone dello svapo

Una mattina di un mesetto fa ero con Riccardo Esposito. Seduti al bar, beviamo il caffè e si discute di web, come la maggior parte delle volte. Il caffè chiama la sigaretta…tiro fuori il tabacco e poi pure il mio iStick. Il mio vaporizzatore personale, insomma. La mia Ecig…ecco. Che ca**o sto dicendo? Che esiste un mondo molto più ampio di ciò che immagini. Il mondo dello svapo!

Il mondo di cui ti parlo è fatto di atomizzatori e resistenze, tiri di bocca e di polmone. Centinaia di marchi e migliaia di adepti e piccoli chimici. Forse non lo hai ancora percepito a dovere. Io pochissimo. Lui lo ama e lo conosce come le sue tasche. Lui chi? Ve lo svelo tra poco.

Influencer Marketing

Facciamo prima un passo indietro per una breve digressione sul topic Influencer Marketing. Citando il buon Riccardo Scandellari, si può tranquillamente affermare che “l’influencer marketing sposta l’attenzione dal contenuto a chi l’ha scritto”, dal momento in cui si è cominciato a comprendere che l’utente comune ha sviluppato la sensibilità necessaria per “difendersi” dalle promozioni sfacciate, la via è stata questa. Il native advertising segue un concetto parallelo, e via così.

La nuova/vecchia arma del marketing è il passaparola (word-of-mouth) e ai consumatori non va più raccontata nessuna storia…gli autori sono diventati loro, infatti. In realtà sono tornati ad esserlo, o meglio, si torna a riconoscere ufficialmente il potere del loro consiglio. Quale consiglio migliore di quello che incuriosisce, seduce e influenza l’acquirente?

svapo, asocialman, influencer marketing, influencer,

Per forza di cose, il passo successivo prevede la nascita, l’individuazione, la proliferazione e la lotta per accaparrarsi questi benedetti influencer. Persone dotate di qualità sociali (e non solo) tali da farne opinion leader capaci di innescare dinamiche di desiderio e di mimesi nell’utente, ma innanzitutto comunicatori degni di fiducia ed (aspetto fondamentale secondo la mia opinione) esperti del settore.

In realtà parlando di influencer esperti, potremmo utilizzare un’altra definizione. Quella di mavens. Prendo in prestito la descrizione di Matteo Pogliani, tratta dal suo libro più famoso

MAVENS
I cosiddetti esperti, persone cioè che possiedono un’innata capacità di raccogliere e condividere informazioni. Non sono semplici divulgatori, ma hanno una predisposizione a raccontare alla gente quello che sanno. La parola maven in yiddish significa “colui che accumula conoscenza”.

Il mio discorso ha preso questa piega per un motivo ben preciso e qui torniamo al momento richiamato nei primi righi. Un po’ come Proust con la madelaine nel the solo che qui il profumo è di tabacco…

Infatti, riconoscendo in lui la perfetta figura di influencer, o meglio di maven in un settore molto specifico che è quello delle e-cigarettes e tutto ciò che gira intorno ad esse, ho ben pensato di intervistare un uomo che può anche essere definito un personaggio. Ha anche un alias, d’altro canto. Lui è il santone dello svapo. L’influencer dei vapers. Ma non sa di esserlo. Più o meno, insomma.

[approfondimento]Come scrivere un’intervista

Il Santone dello svapo [aka Matteo Gallegati]

Le presentazioni non sono il mio forte, ma il canale di YouTube de il santone dello svapo (più di 50.000 iscritti) ha un video di presentazione che fa al caso e io ne approfitto:

Il brucaliffo, praticamente. Un brucaliffo romagnolo (NB – non definitelo emiliano!). Forlivese, per la precisione. Ma vorrei fare di più, passare la parola a lui in persona per una breve descrizione del modo in cui è diventato ciò che è.

Ciao Matteo. Tu non nasci santone dello svapo, vero? Come sei finito sul tubo?

Ciao, io pubblicavo video su youtube per divertimento e perché mi è sempre piaciuto fare video ed editarli, è una mia passione personale, sono sempre stato appassionato di cinema e per me era un modo come un altro per svagarmi, poi un giorno ho fatto un video su un liquido (NDR la ricarica della sigaretta elettronica) ed ho visto che il pubblico rispondeva bene, e da lì è partito tutto fino a diventare un lavoro vero e proprio.

Sai cosa è un influencer?

Posso immaginare che sia una persona che in un certo modo crea tendenze e ha mordente sul pubblico tanto da poter dare un onda al mercato, ma non sono un esperto di queste cose e non mi definirei tale. Io descrivo solo ciò che vedo nel modo più onesto che conosco.

Ho visto le tue recensioni. Precise e maniacali come quelle degli smartphone. Fanno venire voglia di approfondire la questione. Il santone dello svapo crea dipendenza?

Non so se creo dipendenza oppure no, sicuramente i miei video sono seguiti, i miei follower mi dicono che è cosi perché li faccio ridere e allo stesso tempo spiego cose in maniera semplice, quindi lascio parlare loro per questo, e riporto ciò che mi dicono.

Chi te lo fa fare? Ma soprattutto vuoi farmi credere che non hai mai guadagnato nulla in cambio di un parere?

Lo faccio perché credo fermamente che lo svapo sia il futuro e soprattutto perché io sono passato da 3 pacchi di sigarette al giorno a zero (non fumo più da 4 anni) nel giro di 2 settimane e il mio obiettivo quando ho iniziato a svapare non era smettere di fumare, ma usare anche quella, perché io ero un fumatore super convinto ed accanito, fumavo sigarette, pipa, narghilè e sigari. Semplicemente volevo mettere anche la sigaretta elettronica nel mio parco di oggetti per il “fumo”.

Ad ogni modo io non ho mai percepito soldi per le recensioni per un semplice motivo, non ho mai creduto di avere una qualità tale da poter chiedere un compenso per il tempo che dedicavo a fare il video. Preferisco guadagnare perché la gente guarda le pubblicità nei miei video perché ci tiene a sostenermi, un po’ come dare la monetina all’artista di strada se lo spettacolo ti piace. E ad ogni modo i video li ho sempre fatti per cercare di non far spendere i soldi inutilmente alle persone, come dico chiaramente nel mio video di presentazione. Io guadagno tramite il mio negozio e tramite le monetizzazioni di youtube.

Sai che c’è gente (famosa o quasi) che viene pagata profumatamente per guardare la tv e commentare i programmi?

Sì lo so, ma certamente non è il mio caso. Io alla fine porto avanti una causa che mi interessa e nella quale credo. Ho solo avuto la fortuna e mi sono creato le condizioni per poter lavorare con una mia passione. Non è stato facile il canale è nato dalla necessità di trovare un lavoro quando in italia c’era solo disoccupazione, e io non avendo titoli di studio non ero appetibile per nessuna azienda. Io semplicemente ho investito il mio tempo da disoccupato, che è durato un anno, per portare il canale dove volevo io.

La tua competenza/esperienza e il tuo carisma (aspetto incluso) ti fanno un tipo “da seguaci”, nella nicchia a cui ti dedichi, ovviamente. Un tipo perfetto per fare Influencer Marketing. Io, se fossi un’azienda, contatterei il santone dello svapo per parlare di me. Lo faresti?

Certo, io parlo di qualsiasi azienda legata al mondo dello svapo senza farmi problemi. Alla fine si tratta solo di provare un prodotto e recensirlo, se poi il prodotto è valido bene, altrimenti non è un mio problema. Alla fine riporto solo ciò che osservo. Non tengo a parlar bene di nessuno, come non tengo a parlarne male. Cerco solo di essere il più obiettivo possibile.

Ora che hai riaperto il tuo negozio (almeno sul web, giusto?) ti sembra di vedere i frutti della tua presenza online?

Noi abbiamo sia uno shop fisico che on line, i frutti si vedono eccome, sono molto soddisfatto della mia attività. Abbiamo un’espansione quasi incontrollabile direttamente proporzionale alla crescita del mio canale. Chi mi segue sa a che velocità mi sto espandendo.

Seppur influencer, sei totalmente fuori dagli schemi e piuttosto che condizionare il mercato a favore di un marchio, hai creato un popolo di utenti/clienti potenziali. Credi che qualcuno dei tuoi seguaci possa avvertire un senso di tradimento, nel momento in cui avverte un “conflitto di interessi”? Insomma, il santone dello svapo vende ciò che recensisce, in fondo…

Io vendo ciò che recensisco e  solo ciò che dopo la recensione ritengo buono. Il mio è un servizio nei confronti degli utenti, io recensisco tutto ma vendo solo quello che vale la pena comprare. Non sono io che influenzo il mercato, il mercato è influenzato dalla “scimmia“ degli utenti, io descrivo solo cio che vedo dal mio punto di vista. Quello che faccio io è solo scegliere il meglio che offre il mercato e scartare il peggio o quello che non vale la pena acquistare. Le aziende se sono valide non hanno bisogno degli influencer, sono i prodotti che parlano per loro.

Prometti che resterai un faro nel mare degli atomizzatori e dei liquidi da svapo?

Io sarò sempre cosi come sono e chi mi conosce di persona lo sa bene, non mi interessa essere seguito a tutti i costi, mi interessa dare un servizio ai miei utenti in modo da chiarirgli le idee e non fargli spender soldi per cose che non vale la pena comprare. Io in primis sono un appassionato e perfezionista, se una cosa non è buona, non è buona, è un problema dell’azienda che la fa, non un problema mio. Difatti io collaboro solo con le aziende che mi piacciono e che fanno prodotti validi. Più di una volta sono andato contro tendenza e ho detto che non erano buone cose approvate dalle masse, e mi sono pure preso gli insulti. Ma a me non interessa, nel bene o nel male dirò sempre la mia.

Nel ringraziare il santone dello svapo per la sua disponibilità vorrei lasciare una citazione dall’intervista appena conclusa a favore di una riflessione sull’argomento:

“Le aziende se sono valide non hanno bisogno degli influencer, sono i prodotti che parlano per loro.”

Questo perché la decima domanda è per te che leggi, e non per Matteo.

Quanto è importante, in una nicchia specifica, la credibilità dell’influencer in una campagna (fama, reputazione e settorialità sono la ricetta)? E Quanto può fare un influencer per un’azienda se i prodotti non parlano da soli?